giovedì 1 gennaio 1970

Voci Vicine

mercoledì 4 novembre ore 21 | Teatro Coccia, via F.lli Rosselli 47, Novara

Passione in 4 quadri per giornalista narrante, video, ensemble ed elettronica

con Gad Lerner, giornalista narrante
ideazione e musica di Fabio Cifariello Ciardi
ensemble Icarus: Giovanni Mareggini, flauto | Mirco Ghirardini, clarinetto | Cristiano Boschesi, trombone | Luciano Cavalli, viola | Andrea Cavuoto, violoncello | Anna D’Errico, pianoforte | Gianluca Severi, percussioni
direttore Franco Fusi
regia del suono Angelo Benedetti – Arpe registrate Lucia Bova, Valeria Carissimi
postproduzione audio/video Edison Studio | commissione I Teatri Reggio Emilia | coproduzione Fondazione I Teatri Reggio Emilia, Società Aquilana dei Concerti “B. Barattelli” e Fondazione Teatro Coccia Onlus.

Sulla scena, un giornalista, un ensemble strumentale e una moltitudine di voci e volti italiani che raccontano, denunciano, urlano con parole tese di emozione o di rabbia le ricorrenti tragedie del Bel Paese. È la voce dell’indignazione che l’Italia ascolta ogni giorno attraverso i propri media: una forza – o una debolezza – che scaturisce da appelli, denunce, invettive, parole a volte anche sgrammaticate e ciononostante cariche di un’impressionante energia comunicativa.
Ci sono vicine queste voci?
Il fenomeno è di ambigua decifrazione, ci bombarda e frastorna quotidianamente fra genuinità della testimonianza, recitazione artefatta e ogni sfumatura intermedia. Come amplificare queste voci a noi vicine, come attenuare il babelico brusìo che le confonde, come tentare di cogliervi un senso, magari frenando il giudizio? Traducendole. Fabio Cifariello Ciardi ha fermato il fiume in piena, non fosse che per il breve volgere di un progetto artistico: si è imposto la raccolta e l’esame di centinaia di documenti video, e ha imposto al materiale una classificazione in temi del disagio e in luoghi geografici, persino in “stili dell’indignazione”. Insomma ha imposto un ordine al disordine.
Di qui il lavoro di “traduzione” musicale: nella partitura di Cifariello Ciardi le inflessioni delle voci parlate diventano linee melodiche, ritmi, timbri di un ensemble strumentale. Traduzione da voce-che-parla a strumento-che-sembra-parlare, per cogliere l’intensità emotiva, la prossemica della parola, anche senza la parola, e dunque prima della sua stessa comprensione. Poiché, come sappiamo da quando in fasce udivamo la voce della mamma senza capirla eppure capendola benissimo, la comunicazione verbale trasmette – accanto ai contenuti – toni e pause non meno significanti, melodie del parlato, gesti, atteggiamenti, microemozioni disegnate sul volto di chi ascoltiamo.
Un lavoro che lega inestricabilmente l’arte compositiva, l’indagine sociale, una riflessione sui linguaggi, l’impiego di tecnologie audio e video in un’inventiva forma di concerto rappresentato, in cui frammenti video diventano solisti di un’opera sui generis, o meglio, di una Passione.”

[…] parteciperò come voce narrante a un’opera di musica contemporanea ideata e composta da Fabio Cifariello Ciardi […] inedito, per me appassionante, esperimento. […] parole cariche di emozione o di rabbia tradotte in musica dal talentuoso musicista romano.
Gad Lerner – 18/10/14

 

info e biglietti fondazionateatrococcia.it