L’invasione degli afronauti
Afrofuturismo: dalla musica jazz alla fantascienza nera, e oltre
presentazione del libro Shake di e con Giorgio Rimondi
con Franco Bergoglio
nell’ambito di Almost Jazz (qui tutti gli appuntamenti)
L’Afrofuturismo è una forma di resistenza culturale, una pratica terapeutica o un’ontologia nera? Forse tutte queste cose, visto che è in grado di unificare passato, presente e futuro dell’esperienza afroamericana, proiettando nuova luce sui traumi della sua storia. A partire dal Middle Passage, la Tratta degli schiavi.
✏️ la quarta di copertina
Ma cos’è questo Afrofuturismo di cui si parla tanto: una forma di resistenza culturale, una pratica terapeutica o un’ontologia nera? Forse tutte queste cose insieme, se è vero che è in grado di unificare in una sola visione il passato, il presente e il futuro dell’esperienza afroamericana, proiettando una nuova luce sui traumi della sua storia. A partire da quello, assolutamente fondamentale, del Middle Passage, la Tratta degli schiavi. Nel corso del tempo è infatti accaduto che alla storia ufficiale, e alla Grande Narrazione che l’accompagna, il popolo afroamericano abbia iniziato a opporre altre storie, altri sogni e altre speranze, e a questo lungo processo di emancipazione abbia infine dato il nome di Afrofuturismo. Di questo processo L’invasione degli Afronauti offre il primo, affascinante resoconto, delineando un percorso che attraversa i territori della creatività nera (dal cinema alla musica e alla letteratura) senza rinunciare a interrogarsi sulle grandi questioni della libertà e della giustizia sociale.
📌 le prime file sono dedicate alla Carta Io leggo di Più