martedì 5 marzo 2024 | ore 18:00Sala delle Mura | Castello Sforzesco, Novara

Atti impuri

Il sesto comandamento oggi

presentazione del libro Laterza di e con Lucetta Scaraffia
con Massimo Cavino

Il sesto comandamento è da sempre al centro della morale cattolica. Ma l’attenzione è sul peccatore, di cui la chiesa si occupa, e mai sulla vittima, che anzi rischia di essere complice di questa impurità. Un nodo centrale, di grande attualità, affrontato da una delle voci del mondo cattolico.


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✏️ la quarta di copertina
Il sesto comandamento, quello che intima di «non commettere atti impuri», è da sempre al centro della morale cattolica. Ma l’attenzione è sul peccatore, di cui la chiesa si occupa, e mai sulla vittima, che anzi rischia di essere complice di questa impurità.
Un nodo centrale, di estrema attualità, affrontato con coraggio e lucidità da una delle voci più originali del mondo cattolico.
Nella cultura giuridica della chiesa, e dunque nel codice di diritto canonico, lo stupro e l’abuso sessuale sono considerati trasgressioni del sesto comandamento e mai atto contro un’altra persona. Ma questo comandamento è l’unico del decalogo ad aver cambiato denominazione nel corso della storia: il «non commettere adulterio» delle origini bibliche è divenuto nel XVI secolo «non commettere atti impuri». Anche se si tratta sempre di norme relative al comportamento sessuale, la differenza è importante. L’adulterio è un atto che rompe gli equilibri comunitari e familiari, sconvolgendo le relazioni sociali, mentre gli atti impuri riguardano solo il peccatore, che diventa impuro. L’attenzione quindi si sposta dalle relazioni, danneggiate dalla trasgressione, all’impurità del solo colpevole: ecco perché la chiesa fa molta fatica a occuparsi delle vittime. Del resto, a causa di una concezione sbagliata della sessualità, di tipo solo maschile, nella cultura cattolica si crede che le vittime provino comunque piacere e quindi diventino così complici nella trasgressione. Per affrontare le radici degli abusi bisogna, dunque, ritornare a riflettere sul sesto comandamento.