L’arma del gas
L’Europa nella morsa delle guerre per l’energia
presentazione del libro Feltrinelli di e con Andrea Greco e Giuseppe Oddo
con Francesca Boccafoschi
Il taglio degli acquisti di gas dalla Russia apre una fase nuova nelle relazioni tra Paesi. A quali condizioni per famiglie e imprese? Con quali ricadute sulla sicurezza? Gli autori ripercorrono la storia dell’interdipendenza energetica tra Russia ed Europa dal periodo sovietico a oggi.
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✏️ la quarta di copertina
Il taglio degli acquisti di gas dalla Russia, che garantivano una quota rilevante del fabbisogno europeo, apre una fase nuova nelle relazioni tra paesi produttori e consumatori. Ma a quali condizioni per famiglie e imprese? Con quali ricadute sulla sicurezza nazionale? La volatilità dei prezzi del metano e il rincaro di quelli elettrici sono già costati agli Stati Ue centinaia di miliardi. La crescente dipendenza dal gas made in Usa potrebbe rendere più onerosi i nostri approvvigionamenti. E non è certo che paesi già fornitori dell’Italia come Algeria e Azerbaigian possano inviarci con continuità i volumi che abbiamo smesso di importare da Gazprom. In tutto questo, la Federazione russa ha incrementato le vendite di gas alla Cina e punta a espandersi in Asia.
Come si posiziona l’Italia in questo contesto? Basteranno il “Piano Mattei” di Giorgia Meloni e gli investimenti dell’Eni a coprire la nostra domanda di energia? In cerca di risposte, gli autori ripercorrono la storia dell’interdipendenza energetica tra Russia ed Europa dal periodo sovietico ai giorni nostri. Le differenze geostrategiche non hanno impedito al paese con le maggiori riserve di gas al mondo e alla più grande area di consumo di energia importata di restare in affari per decenni. Su una loro integrazione avevano scommesso Germania e Italia attraverso un modello di sviluppo basato sull’import di gas a buon mercato dalla Siberia. Ma l’aggressione all’Ucraina e la reazione americana, con la Ue allineata alla Nato, ne hanno fatto fallire i piani.
Nell’era della transizione ecologica, il gas è così divenuto un’arma ancora più efficace del petrolio, di cui le grandi potenze si servono per imporre il loro predominio. Ulteriori prove di forza sono ora in corso nel Mediterraneo orientale, sulle cui scoperte di metano accampa pretese la Turchia, e nella regione artica.
Le guerre del Ventesimo secolo sono state combattute per il petrolio. Quelle del Ventunesimo secolo saranno combattute per il controllo delle riserve strategiche e delle vie di trasporto, terrestri e navali, del gas naturale.